Tornare a dipingere. Tornare ai miei non-astratti, alle mie vedute di cieli interiori, a quello che sento dentro di me. Non succedeva da tempo, da troppo, forse anni, non lo so più. La vita travolge e sembra togliere così tanto; poi succede che tutto quello che sembra stato tolto si trasformi in una sublime addizione che crea qualcosa di nuovo.
Qualcosa è nell’aria oggi, eppure è la classica giornata scialba di grigio milanese, neanche un cielo tempestoso o arrabbiato, solo grigio tenue, quasi latte. Forse, però è questo neutralità esterna di cui necessitavo per sentire la burrasca che c’è in me. Una burrasca positiva nel suo travolgermi. Fuori nulla, niente che possa distrarre il fluire interiore. Solo una musica, quella “giusta” che accompagna il mio sentire per poterlo esternare.
Questi dischi d’oro, queste Idee, queste stelle che sento in me, sono davvero la memoria del Cielo che mi ha creata, amata, voluta? E piango perché vorrei tornarci, perché non riesco ad aggrapparmici, a viverlo pienamente. Occhi, naso, mani, la tela stessa, tutto sembra ostacolo, tranne la musica. Rapita, portata là da cui non posso portare indietro nulla, casa.
L’aria è irrespirabile qui dentro, il depuratore segna il massimo grado di formaldeide, dovrei cambiare stanza, le finestre sono già aperte; ma è qui che voglio stare con la mia maschera che mi fa male e quasi non mi fa respirare. Quel leggero filo d’aria che passa dalla mia bocca mi tiene in vita, questo basta. Momenti come questo sono rari: io, la mia arte, il mio Signore, il mio tutto. Sono Aneliti Universali, vitali. Torno a respirare per davvero, che non è inspirare ossigeno, ma sentire che c’è Altro. Portatemi là, libera, Amata.
Il solo problema della musica è il tempo. Per sua natura la musica passa per esprimersi, potesse una nota contenere il Tutto… come le immagini che sento, potessero carpire l’Inspiegabile.
Improvvisamente arresto i pensieri, guardo fuori dalla finestra. No, nulla è cambiato, sempre la neutralità del cielo grigio. Dove mi porterà questa giornata?
Ti porterà lontano, sulle ali della sofferenza, velocemente, senza tempo, là dove c’è la tua meta, la tua casa nello spazio senza tempo.
Mi posso commuovere?