Un articolo di qualche mese fa che mi sono accorta di aver tralasciato… è stato pubblicato su MaGiCa.art
Talvolta, nel mondo dell’arte, la critica che si rivolge alle donne, è quella di essere “troppo decorative” o minuziose, troppo attente al dettaglio perdendo l’essenza del messaggio e/o la mancanza di potenza virile.
Maria Cristina Carlini è una donna scultrice, potente e forte, sicura, ma possiede anche la raffinatezza e la sensibilità di un animo gentile e paziente.
Le opere esposte alla Fondazione Stelline, dal cinque maggio al trenta settembre 2022, si distribuiscono tra due ambienti: la Sala del Collezionista e il Chiostro della Magnolia.
Si tratta di sculture monumentali, potenti per l’appunto, che sembrano sorgere e vivere dalla madre Terra stessa in cerca di un collegamento con l’infinito Cielo.
I suoi Fantasmi del Lago riecheggiano delle colonne infinite di Brancusi, ma con un’accezione potentemente terrestre in più.
In tutte queste straordinarie opere si percepisce la Terra che si eleva verso il Cielo, un Cielo dorato che è, allo stesso tempo, contenuto nell’essenza degli elementi terreni con cui la Carlini si esprime. Così, le sezioni di tronchi d’albero (simbolo per altro del collegamento tra cielo e terra), rivelano il cielo che già è in loro, e che è in tutti noi, quello spirituale. L’oro è questo del resto: rimando al divino, all’alchemica pietra filosofale, e alla luce spirituale; mistero contenuto in tutte le cose, anche e soprattutto nelle viscere della terra.
Camminare tra le opere di Maria Cristina Carlini vuol dire essere travolti dall’ancestrale ricerca di trasformazione della materia, ricerca di crescita e di evoluzione/sublimazione, per scoprire che il tesoro più vero e puro è già contenuto, sotto forma di seme o bagliore tra buie fessure, nella materia primaria stessa.
Le sculture sono a tutto tondo, non soltanto per la possibilità di ammirarle da tutte le loro angolazioni, ma anche per le tecniche, i materiali e la superficie pittorica che esse presentano. Non è solo scultura, è anche pittura e linguaggio inciso, e dialogo tra luci ed ombre, è parola che prende forma nella terra.
Giulia Calvanese