Le Gallerie Estensi di Modena si trovano nel Palazzo dei Musei e sono state per me un’altra piacevole scoperta durante il mio fine settimana in questa ridente cittadina.
Sono state una scoperta per me perché, malgrado i miei studi artistici, non le conoscevo, e sono rimasta stupita dalla loro ricchezza di quadri e oggetti d’arte, dalla presenza di opere di grandi artisti (compresi Bernini, Guercino, Guido Reni, Velázquez e tanti altri) così come quella di artisti considerati dalla storia dell’arte “minori” ma la cui produzione esposta in queste sale è di altissimo livello. Sono rimasta anche stupita perché le sale erano vuote, malgrado fosse domenica pomeriggio e su questo si potrebbero aprire infinite riflessioni sulla cultura e l’arte che appaiono passate di moda in un’epoca in cui sembra che solo un gruppetto ristretto di opere e di musei nel mondo siano degni di essere viste e visitati, ma farò finta che ci siano altre ragioni a me ignote e sorvolerò su questi argomenti, tenendo a bada in tutti modi la mia vena critica e talvolta vagamente antipatica. Vediamo il positivo: ho potuto gironzolare tra le sale liberamente, senza folle accalcate davanti a questo o quel capolavoro, gente che fa scattare gli allarmi per essere troppo vicina ai quadri o altre scene deliranti che si possono vedere nei musei di questi tempi.
Nota per me stessa: potrei scrivere un articolo raccontando vari aneddoti su episodi a cui ho assistito negli anni, spiegando il comportamento da tenere in un museo… potrebbe essere divertente ma allo stesso tempo istruttivo… ne terrò conto.
Ma torniamo a noi. Le Gallerie Estensi sono un gioiello nel gioiello che è Modena, e si trovano in un palazzo ricco di altri musei che per mancanza di tempo non ho potuto visitare ma che sono una delle ragioni che mi faranno tornare. Entrando nel palazzo, lungo le pareti del portico del cortile, trovano posto reperti romani con lapidi e iscrizioni, certo, in Italiana ne abbiamo a migliaia ma è sempre affascinante scoprire i nomi di chi ci ha preceduto su questa terra, millenni or sono ponendosi domande sulla loro epoca e la loro vita.
Arrivata al piano delle Gallerie, dopo una piccola saletta di reperti archeologici, si è accolti dal busto di Francesco I d’Este scolpito da Gian Lorenzo Bernini, quale modo migliore per iniziare la visita? Come ho già detto, sono tanti i quadri e gli autori degni di nota, anche tra nomi meno conosciuti, ma oltre alla bellezza che mi ha aperto il cuore, ho apprezzato alcuni accorgimenti “moderni” che aiutano questo museo ad essere fruibile a molti. Vicino ad alcune opere particolarmente importanti (come nel caso del busto del Bernini), vi sono i modellini fedeli in scala, tangibili dalle persone ipovedenti, e ricordano a chi può invece ammirarle coi propri occhi che l’arte è e deve essere di tutti e per tutti; questo è un esempio perfetto di tecnologia moderna e di cultura virtuosa. Per i bambini ci sono delle piccole postazioni mobili, fornite di pennarelli, matite e fogli, che permettono loro di provare a copiare oppure di lasciarsi semplicemente ispirare disegnando a loro volta il loro piccoli capolavori. E si, l’ho fatto anche io. Non ho resistito alla tentazione e ho fatto un piccolo disegno liberamente ispirato ad uno dei quadri esposti; se volete vederlo, andate a guardare il post su Instagram di Radio Bla Bla oppure fate un salto sul mio profilo (@giuliacalvanese.arte) per vedere la foto della mia meravigliosa opera (“ogni scarafone è bell’a mamma soja” e io sono la fiera mamma di tutti i miei scarabocchi).
Qui sul mio blog, invece, riesco a pubblicare più foto ed eccola di seguito:
Spero di avervi invogliato con questa piccola serie di articoli a visitare Modena e tutte le altre sue meraviglie. Ricordiamoci sempre che viviamo in un paese straordinario che ha, e talvolta nasconde un po’, tesori artistici incredibili, tutti da scoprire e riscoprire.
Giulia Calvanese per Radio Bla Bla Network News