La “mia” Sardegna -parte III-

Il Villaggio Minerario di Monte Asproni

Le epoche storiche si susseguono in Sardegna e sembrano fare un girotondo tra le spirali incise nelle pietre. Oggi vi parlo di un passato molto più recente rispetto alle epoche di cui vi ho parlato fino ad ora. Un passato fatto di sudore, di fatica, miseria, incidenti sul lavoro, ma anche di sorrisi e di bambini. 

Il villaggio minerario Asproni sorge, quasi dimenticato dal tempo, tra le montagne dell’iglesiente, nascosto da mirti e lentischi. Meno conosciuto forse del vicino Monte Poni, non è da meno in quanto rilevanza storica e vicende umane. Annalisa, guida esperta nonché erede della memoria storica del luogo, racconta una storia epica ai visitatori. Siamo in piena Belle Epoque quando il temerario e plurilaureato Giorgio Asproni fa realizzare un villaggio per i suoi lavoratori e la sua famiglia, vicino alla miniera di calamina di cui è diventato proprietario. Uomo certamente illuminato per l’epoca, teniamo conto della distanza storica che ci separa da lui, vuole che il suo villaggio non sia solo un dormitorio per lavoratori, ma pretende che sia autosufficiente in tutto, dalla scuola per i figli dei minatori, all’infermeria, passando dalla chiesa, arrivando fino ai campi coltivabili che lo circondano e che ne assicurano il sostentamento. Tutto quello che è necessario alla vita ci deve essere, tenute in considerazione le condizioni dell’epoca; ma la caratteristica che fa del villaggio Asproni un unicum è proprio l’attenzione verso le famiglie e i bambini. Avendo avuto la fortuna di poter studiare e rendendosi conto che la sua terra natia necessita si menti acculturate per poter vivere delle proprie incredibili risorse, Giorgio Asproni vuole che nel suo villaggio ci sia la scuola per tutti i bambini del posto. Se la divisioni tra ceti era ancora ferrea tra gli adulti, minatori in periferia, ben distanti dalla sua dimora, all’interno delle mura della scuola queste divisioni scompaiono e tutti i bambini avevano diritto all’istruzione in modo paritario e senza alcuna distinzione. Villaggio Asproni viene così soprannominato il villaggio dei bambini e antiche fotografie ritrovate dalla stessa Annalisa lo testimoniano, tra sorrisi e guance gioconde.
Non voglio raccontarvi tutta la storia del villaggio, vorrei piuttosto che la scopriste da voi, magari tramite la voce di chi mi ha guidata, oppure visitando il loro sito o i loro social: 

Una cosa è certa, e il villaggio Asproni ne è l’esempio, è con i bambini, con l’insegnamento, la cultura e l’educazione che si può costruire un mondo migliore, e sono tante le testimonianze di questo. Non vi resta che visitarlo. 

Giulia Calvanese per Radio Bla Bla Network News

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